Affrontare un debito con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (Ader) può generare stress e incertezza. Tuttavia, è fondamentale sapere che esistono percorsi legali e strategie ben definite per gestire e, nella maggior parte dei casi, risolvere la propria posizione debitoria. La chiave è non ignorare le comunicazioni e agire tempestivamente con una conoscenza chiara delle opzioni disponibili.
Il primo passo per chiunque si trovi in questa situazione è la diagnosi. È necessario richiedere l’estratto di ruolo o il prospetto informativo che elenca tutti i debiti pendenti, le relative cartelle esattoriali e l’anzianità del credito. Questo documento è essenziale per capire la natura del debito (IRPEF, IVA, IMU, contributi, ecc.), gli importi esatti, gli interessi accumulati e le sanzioni. Una volta ottenuta questa visione d’insieme, si può passare alla pianificazione della strategia più adatta.
Per molti, la situazione debitoria con il Fisco o con l’ex Equitalia (ora Ader) può sembrare un vicolo cieco. La pressione delle cartelle, degli avvisi di accertamento e delle potenziali azioni esecutive (fermi amministrativi, ipoteche) può portare alla paralisi. Per fortuna, il sistema italiano prevede diversi strumenti per la gestione e la risoluzione del debito, inclusa l’importante Legge 3/2012, nota come “salva-suicidi”, che mira a offrire una seconda possibilità a cittadini e piccole imprese non fallibili. Affrontare il problema con una strategia mirata è l’unico modo per uscirne e ripartire pulito: una lettura utile su questo tema è disponibile a questo link: https://www.legge3.it/debiti-equitalia-come-uscirne-e-ripartire-pulito/. Solo attraverso la conoscenza e l’azione si possono evitare le conseguenze più gravi di un debito non gestito.
La rateizzazione ordinaria e straordinaria
Uno degli strumenti più utilizzati per la gestione del debito fiscale è la rateizzazione. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione offre la possibilità di dilazionare il pagamento degli importi iscritti a ruolo (ovvero, le somme richieste tramite cartelle esattoriali) in un piano di rate.
La rateizzazione ordinaria prevede fino a 72 rate mensili (sei anni). Per importi inferiori a 120.000 euro, la richiesta è generalmente automatica e non necessita di documentazione ISEE, ma è sufficiente compilare un modulo online o presso gli sportelli. Il debitore deve solo attestare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica.
Se il debito supera i 120.000 euro o se il contribuente si trova in una situazione di comprovata e grave difficoltà, si può accedere alla rateizzazione straordinaria, che estende il piano di ammortamento fino a 120 rate mensili (dieci anni). In questo caso, è necessario presentare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare, che dimostri l’incapacità del debitore di adempiere al pagamento secondo il piano ordinario. La tempestività nel presentare la richiesta è cruciale, in quanto interrompe automaticamente eventuali procedure esecutive in corso.
La rottamazione e il saldo e stralcio
Periodicamente, il Governo introduce misure di pacificazione fiscale che offrono opportunità uniche per ridurre il carico debitorio. Le misure più note sono la Rottamazione delle cartelle e il Saldo e stralcio.
La Rottamazione delle cartelle (o Definizione agevolata) consente al contribuente di pagare l’importo originario del debito senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Si tratta di un risparmio significativo, che rende il debito più sostenibile. Ogni volta che viene introdotta, questa misura stabilisce termini e condizioni specifici (ad esempio, le cartelle incluse e le scadenze per la domanda).
Il Saldo e stralcio, invece, è una misura solitamente riservata a categorie specifiche di contribuenti in grave e comprovata difficoltà economica (solitamente dimostrata da un ISEE molto basso), consentendo loro di pagare una percentuale ridotta del debito complessivo (spesso tra il 16% e il 35%), cancellando il resto. Questa opzione è meno frequente ma rappresenta la forma di riduzione del debito più incisiva.
La Legge 3/2012 e il Codice della Crisi
Per coloro che non riescono a risolvere la propria posizione attraverso la rateizzazione o le misure agevolate, l’ordinamento italiano offre un percorso strutturato per l’esdebitazione. Stiamo parlando della Legge 3/2012, oggi inglobata nel Codice della Crisi e dell’Insolvenza. Questa normativa è specificamente pensata per i soggetti che non possono fallire, come i privati cittadini, i consumatori, i professionisti e le piccole imprese (non soggette a liquidazione giudiziale).
Attraverso procedure come il Piano del Consumatore, l’Accordo di Ristrutturazione dei Debiti o la Liquidazione Controllata del Sovraindebitamento, il debitore, con l’assistenza di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC) e l’approvazione del Giudice, può arrivare a una sostanziale riduzione del debito, anche quello fiscale, e ottenere l’esdebitazione, cioè la liberazione definitiva da tutte le obbligazioni residue. Questo percorso richiede l’analisi approfondita della situazione patrimoniale e reddituale, ma è l’unico modo per ripartire da zero in caso di debito strutturale insostenibile.
Consigli pratici per la gestione del debito
Il primo e più importante consiglio è non fare da soli. La materia fiscale e della riscossione è complessa e in continua evoluzione. Affidarsi a un professionista specializzato (avvocato tributarista o esperto in crisi da sovraindebitamento) è fondamentale per individuare la strategia più vantaggiosa e per garantire che tutta la documentazione sia presentata correttamente e nei termini previsti.
Inoltre, è cruciale monitorare le scadenze e le comunicazioni ufficiali. Se un contribuente non risponde a una cartella esattoriale entro i termini previsti, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può avviare azioni cautelari (come il fermo amministrativo di un veicolo o l’ipoteca su un immobile) o esecutive (come il pignoramento). Agire proattivamente, presentando una richiesta di rateizzazione o un’istanza di riesame, sospende l’azione di riscossione. Ricorda: l’ignoranza non è una strategia. La risoluzione dei debiti con l’Agenzia delle Entrate è un percorso impegnativo ma assolutamente realizzabile con la giusta guida e un approccio strategico.




